adattamento del Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand
di Leonardo Manzan, Rocco Placidi
regia Leonardo Manzan
con Paola Giannini, Alessandro Bay Rossi, Giusto Cucchiarini
musiche originali di Franco Visioli e Alessandro Levrero
eseguite dal vivo da Filippo Lilli
luci Simone De Angelis eseguite da Giuseppe Incurvati
scene Giuseppe Stellato
costumi Graziella Pepe

produzione de LA BIENNALE DI VENEZIA nell’ambito del progetto Biennale College Teatro – Registi Under 30 – con la direzione artistica di Antonio Latella

produzione nuovo allestimento 2022
La Fabbrica dell’Attore -Teatro Vascello, Elledieffe, Fondazione Teatro della Toscana

Spettacolo vincitore del Bando Biennale College indetto dalla Biennale Teatro di Venezia 2018

con il contributo della Regione Campania L.R. n. 6/2007

adattamento del Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand
di Leonardo Manzan, Rocco Placidi
regia Leonardo Manzan
con Paola Giannini, Alessandro Bay Rossi, Giusto Cucchiarini
musiche originali di Franco Visioli e Alessandro Levrero
eseguite dal vivo da Filippo Lilli
luci Simone De Angelis eseguite da Giuseppe Incurvati
scene Giuseppe Stellato
costumi Graziella Pepe

produzione de LA BIENNALE DI VENEZIA nell’ambito del progetto Biennale College Teatro – Registi Under 30 – con la direzione artistica di Antonio Latella

produzione nuovo allestimento 2022
La Fabbrica dell’Attore -Teatro Vascello, Elledieffe, Fondazione Teatro della Toscana

Spettacolo vincitore del Bando Biennale College indetto dalla Biennale Teatro di Venezia 2018

con il contributo della Regione Campania L.R. n. 6/2007

Date Tournée

2022

29 e 30 ottobre SIENA Teatro dei Rozzi
dal 2 al 6 novembre MILANO Piccolo Teatro Studio Melato
dal 22 novembre al 4 dicembre ROMA Teatro Vascello

2023

16 marzo URBINO Teatro Raffaello Sanzio
18 e 19 marzo PONTEDERA Teatro Era
dal 21 al 26 marzo FIRENZE Teatro di Rifredi
28 marzo CREMONA Teatro Ponchielli

È una riscrittura per tre voci del Cyrano di Bergerac di Edmond Rostand. Uno spettacolo concerto con testi e musiche originali dal vivo che trasforma la poesia di fine’800 in potenti versi rap. Rime taglienti e ritmo indiavolato affrontano in modo implacabile il tema della finzione attraverso il racconto di uno dei più famosi triangoli d’amore della storia del teatro; è la storia di due amici e la donna di cui entrambi si innamorano, sono tre ragazzi proprio come i giovani Paola Giannini, Alessandro Bay Rossi e Giusto Cucchiarini chiamati ad interpretarli sulla scena. Cirano deve morire recupera la forza poetica del testo originale attraverso le rime e il ritmo del rap, scelta necessaria – secondo il regista – non solo per esprimere l’eroismo e la verve polemica del protagonista, ma anche per rendere contemporanea e autentica, quindi fedele a Rostand, la parola d’amore. Leonardo Manzan, romano di origine, milanese di formazione, classe 1992, si è rivelato tra i giovani talenti alla Biennale Teatro di Antonio Latella che così parla di lui nella motivazione del premio che gli è stato assegnato a Venezia: «Manzan ha avuto il coraggio di esporsi e di rischiare. Ha dimostrato di essere pronto ad attraversare quella linea gialla che delimita la zona di sicurezza per andare in zone anche pericolose, mai rassicuranti e ovvie». Nell’affiatato e collaudato team anche Rocco Placidi che ha affiancato il regista nel lavoro drammaturgico.

Dalla rassegna stampa
Dalla rassegna stampa
Nel Festival la scoperta è un vertiginoso “Cirano in versione rap” interessante e forte, sorprendente anche perché chi lo ha scritto e diretto è un giovanissimo romano ex allievo della Scuola Paolo Grassi di Milano. Manzan ha riscritto con rime rap e non solo il dramma di Rostand non per scherzarci ma per trasformare un “classico” nella quieta geografia sentimentale e artistica di chi scrive e di chi recita. In scena Giusto Cucchiarini, Paola Giannini e Alessandro Bay Rossi: bravi.
Anna Bandettini, La Repubblica

È un Cirano rap dal ritmo indiavolato, le parole rotte a metà che spesso costituiscono le batture, le bellissime luci stroboscopiche di Franco Visioli, un accompagnamento musicale perfetto per un ribaltamento che ti lascia senza fiato per tutta la durata dello spettacolo.
Spettacolo di grande ritmo dove non si spreca neppure una parola (il testo è dello stesso regista che lo ha scritto con Rocco Placidi)…. Ottima la direzione di Manzan degli attori, speriamo di vedere presto spettacolo sui palcoscenici italiani. Se lo merita.
Maria Grazia Gregori, del Teatro.it

Nel complesso l’operazione è di sicuro fondata ed efficace. E la regia di Manzan ne cava uno spettacolo ad un tempo intrigante e divertente. Vivaddio, insomma: è un grande conforto constatare che ci sono dei giovani teatranti che si rifiutano di praticare il teatro con lo spirito degli impiegati al catasto, quando non (ciò che, purtroppo, oggi capita spesso) dei servi sciocchi. È questo l’unico modo per garantire al teatro un significato e, quel che più conta, un futuro possibile, al di là, intendo, della semplice attività commerciale.
Enrico Fiore, Controscena

Lo spettacolo regala una energia creativa che contagia e diverte, è un esempio di lucida e intelligente riscrittura drammaturgica, ma soprattutto sarebbe uno spettacolo da programmare ovunque, in grado di portarsi dietro ragazzini dai 14 ai 90 anni… E allora ben venga Cirano rap, ben venga l’atmosfera da concerto e la voglia di divertirsi con ironia e divertimento… per un teatro vivo e capace di dire dell’oggi e del presente senza atti sterilmente rivoluzionari.
Nicola Arrigoni, Sipario

 

Premi

Premi

Motivazione del premio della Biennale di Venezia

Venezia 5 agosto 2018.
Leonardo Manzan è in vincitore del bando Registi Under 30 della Biennale College Teatro, dell’edizione 2018/2019. Il giovane regista romano è stato scelto dal Direttore Antonio Latella tra i sette finalisti che hanno presentato un estratto del loro progetto, all’interno del programma del Festival.

Leonardo Manzan ha presentato un frammento intitolato Cirano deve morire, liberamente ispirato al Cyrano de Bergerac di Rostand
“Leonardo Manzan ha avuto il coraggio di esporsi e di rischiare. Ha dimostrato di essere pronto ad attraversare quella linea gialla che delimita la zona di sicurezza per andare in zone anche pericolose, mai rassicuranti e ovvie. Al suo coraggio vogliamo aggiungere la nostra scommessa”
Antonio Latella

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