l’Uomo e la Natura
tre riflessioni tra filosofia, scienza e poesia

l’Uomo e la Natura
tre riflessioni tra filosofia, scienza e poesia

frammenti tratti da La Divina Commedia di Dante Alighieri
il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di Galileo Galilei
i Canti di Giacomo Leopardi

drammaturgia Elisa Pavolini
regia e interpretazione Chiara Colozzi ed Elisa Pavolini

produzione Elledieffe, Associazione Culturale Scimone Sframeli

frammenti tratti da La Divina Commedia di Dante Alighieri
il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di Galileo Galilei
i Canti di Giacomo Leopardi

drammaturgia Elisa Pavolini
regia e interpretazione Chiara Colozzi ed Elisa Pavolini

produzione Elledieffe, Associazione Culturale Scimone Sframeli

Date Tournée

Un viaggio fra le riflessioni filosofiche del ‘padre’ della Scienza Moderna e alcuni immortali versi della poesia italiana, intorno ad un tema affascinante e misterioso: il mondo della Natura.

La Natura è un luogo vivo, pulsante, segreto. Così come è segreto il suo rapporto con l’Uomo.
Lo spettacolo si interroga su questo indissolubile legame prendendo come spunti di riflessione frammenti filosofici e lirici, teorie scientifiche e brani poetici mescolati insieme in una tessitura drammaturgica agile e insolita.

Il ‘sommo poeta’ nella Divina Commedia – in particolare in alcuni canti del Purgatorio – ci presenta la Natura come figlia di Dio: l’Uomo deve portarle rispetto, altrimenti sarebbe come mancare di rispetto ad una madre. Se l’Uomo viola il complesso delle leggi naturali, mostra di disprezzare non solo la Natura in sé ma anche ‘la sua seguace’, ovvero l’arte. Solo prendendo coscienza di questo intimo legame, l’Uomo può trovare un equilibrio sereno e appagante tra il mondo naturale, il corpo e l’anima.

Sembra partire da un presupposto analogo Galileo Galilei che, nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, afferma che la Natura è una diretta rivelazione di Dio. Ma per Galilei il mondo naturale è soggetto a leggi ben precise che si possono ridurre in termini matematici e l’Uomo attraverso la sua intelligenza può arrivare a comprenderle. La conoscenza della realtà può avvenire solo attraverso una ‘sensata esperienza’, mediante i sensi e l’intelletto. Si può dire dunque che il ‘metodo scientifico’ abbia inizio grazie ad un’indagine, ad una diretta osservazione della Natura da parte dell’Uomo?
E tuttavia, è proprio osservando la Natura che Giacomo Leopardi – nei suoi Canti –  giunge a pensarla come una forza maligna che sprigiona tutta la sua potenza con passo maestoso, ma che può essere minaccioso e distruttivo. Nulla può l’Uomo contro di essa: il meccanismo naturale deve seguire il suo corso e di certo non può placarsi dinanzi all’Uomo, che è quindi destinato solo ad adattarsi.

Un incessante dialogo tra Uomo e Natura che ha attraversato secoli di storia e di poesia.

Estratti stampa

Dalla rassegna stampa

Il paesaggio diventa interlocutore privilegiato in questo spettacolo ispirato al mondo della Natura e al suo rapporto con l’Uomo. I versi di Dante, Galilei e Leopardi, le voci e i movimenti delle giovani interpreti dialogano con lo spazio naturale che, lungi dall’essere neutro e sempre uguale, interviene con tutta la potenza.

Esperienza di teatro nel paesaggio. La natura è il luogo dell’evento e ne scandisce il divenire, se ne fa partecipe, lo struttura…..permette agli spettatori di rapportarsi con i propri spazi vitali, fino a percepirne l’atmosfera e ad avvertire in esso – grazie alle immortali parole di Dante, Leopardi e Galilei – la presenza viva dell’umano.