di Enzo Moscato
regia Carlo Cerciello
con (in ordine di apparizione)
Sefora Russo, Enzo Moscato, Ivana Maione, Imma Villa
Cristina Donadio, Fulvia Carotenuto, Lello Serao
scene Roberto Crea
costumi Alessandro Ciammarughi
suono Hubert Westkemper
musiche originali Paolo Coletta
luci Cesare Accetta

di Enzo Moscato
regia Carlo Cerciello
con (in ordine di apparizione)
Sefora Russo, Enzo Moscato, Ivana Maione, Imma Villa
Cristina Donadio, Fulvia Carotenuto, Lello Serao
scene Roberto Crea
costumi Alessandro Ciammarughi
suono Hubert Westkemper
musiche originali Paolo Coletta
luci Cesare Accetta

Date Tournée

dal 25 ottobre al 6 novembre 2016 NAPOLI Teatro Bellini 

Scannasurice segnò, nel 1982, il debutto “ufficiale” di Enzo moscato come autore e interprete. Scritto dopo il terremoto, ne porta il segno evidente, cogliendo di quel sommovimento l’effetto disgregante piuttosto che quello rigeneratore di energie.

Carlo Cerciello sceglie di tornare alla messinscena di un testo in lingua napoletana, attraverso un autore antiolografico per eccellenza come moscato, nell’intento di allontanarsi dalla malsana oleografia di ritorno che appesta napoli di retorica e luoghi comuni.

Scannasurice è una sorta di discesa agli “inferi” di un personaggio dalla identità androgina, nell’ipogeo napoletano dove abita, in una stamberga, tra elementi arcani, in compagnia dei topi – metafora dei napoletani stessi – e dei fantasmi delle leggende metropolitane: dalla Bella ‘mbriana al munaciello, tra spazzatura e oggetti simbolo della sua condizione, alla ricerca di un’identità smarrita dentro le macerie della storia e della sua quotidianità terremotata, fisicamente e metafisicamente.

Il personaggio fa la vita, “batte” . E’ , originariamente, un “femminiello” dei Quartieri Spagnoli, ma i femminielli di Enzo moscato sono creature senza identità, quasi mitologiche, magiche. per questo ne è interprete un’attrice che del personaggio esalta l’ambiguità e l’eccesso. Una volta smontata la sua appariscente identità, indosserà la solitudine e la fatiscenza stessa del tugurio dove vive. Sarà cieca Cassandra, angelo scacciato dal paradiso, sarà maga, sarà icona grottesca e disperata, ma sempre poetica

Estratti stampa

Dalla rassegna stampa

[…] straordinaria Imma Villa. Grazie a lei il pubblico, emozionato, commosso, turbato, ferito, esaltato, scopre la gioia ed il dolore di condivisioni che a volte ci concede il teatro. Accade raramente ed è un prodigio ed un dono. E gli applausi sembra non debbano mai avere fine.

Giulio Baffi, la Repubblica


Uno spettacolo che onora la drammaturgia, e la sonorità fosca d’un dialetto lirico.

Rodolfo Di Giammarco, la Repubblica


[…] Una lingua aperta alla contaminazione, che danza in maniera vitale con le parole per ricomporre un universo suo proprio. E non a caso si esprime nella forma pre-drammatica del monologo che impegna l’interprete, una bravissima Imma Villa, a innescare un dialogo continuo con lo spettatore. 

Gianni Manzella, il Manifesto


Cerciello, ancora una volta con lucida intelligenza, punta sulla radicalizzazione del dettato moscatiano […] un’Imma Villa semplicemente strepitosa: carnale, ironica rabbiosa, sperduta e tenerissima, dona una sanguigna e appassionata verità sia ai tarocchi che Cerciello le fa appendere a una corda per richiamare con altrettanta ironia i proverbiali panni stesi ad asciugare sia alla Bella ‘Mbriana e al Munaciello evocati da Moscato come vie di fuga dalle macerie della realtà.

Enrico Fiore, Il Mattino


E’ invece già un piccolo classico Scannasurice di Enzo Moscato interpretato da una straordinaria Imma Villa […] Testo bellissimo e spettacolo fascinoso.

Gianfranco Capitta, il Manifesto

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