di Enzo Moscato
regia Carlo Cerciello
con (in ordine di apparizione)
Sefora Russo, Lino Musella, Ivana Maione, Imma Villa
Cristina Donadio, Fulvia Carotenuto, Lello Serao
scene Roberto Crea
costumi Alessandro Ciammarughi
suono Hubert Westkemper
musiche originali Paolo Coletta
luci Cesare Accetta

di Enzo Moscato
regia Carlo Cerciello
con (in ordine di apparizione)
Sefora Russo, Lino Musella, Ivana Maione, Imma Villa
Cristina Donadio, Fulvia Carotenuto, Lello Serao
scene Roberto Crea
costumi Alessandro Ciammarughi
suono Hubert Westkemper
musiche originali Paolo Coletta
luci Cesare Accetta

Date Tournée

dal 22 al 24 settembre 2017 ROMA Teatro Vascello

Dopo Signurì, signurì e Scannasurice, Carlo Cerciello affronta Bordello di mare con città, nuova tappa del lavoro che il regista dedica alla drammaturgia di Enzo Moscato.

Lo spettacolo, prodotto da Elledieffe insieme al Teatro Elicantropo di Napoli, ha debuttato nell’ottobre scorso, nel ventennale dell’attività dello spazio fondato da Cerciello, ai Gerolomini, nel cuore più antico della città. Un testo del 1987, tra i più duri di Moscato, praticamente mai rappresentato fino al 2016, fatta eccezione per un unico allestimento realizzato nel luglio del 2008 nel Carcere Femminile di Pozzuoli, e per una versione radiofonica del 1999, con la regia di Toni Servillo, nell’ambito del ciclo “Teatri d’Europa” curato da Franco Quadri.

“Un’opera commissionata a Moscato – sottolinea Cerciello nella sua nota di regia – alla morte dell’amico Annibale Ruccello, dove l’autore lascia confluire e scorrere con furia il suo dolore e, al tempo stesso, tutto il disagio e il disappunto per essere costretto a scrivere ancora una storia, l’ultima lineare per il teatro”.

Nella produzione di Enzo Moscato, Bordello di mare con città segna un passaggio fondamentale, proponendo, da una parte, le sue straordinarie invenzioni (di personaggi, di storie, di battute folgoranti) e avviando, dall’altra, un significativo spostamento poetico, maggiormente lirico-visionario, dove la lingua, colta ed allusiva, non deve più rappresentare o raccontare, quanto esprimere il suo segno in maniera drammatica, folle, esplosiva.

In un ex bordello dell’epoca fascista – privo ormai delle sue “signorine” dopo il varo (nel 1958) della “Legge Merlin” – si affrontano e si scontrano, circa 30 anni dopo la messa a morte della prostituzione di stato, le inquiete esistenze di alcune donne, differenti per carattere, per storia, per ideali di vita.

“L’opera – conclude Cerciello – appare spaccata in due metà totalmente diverse tra loro nello stile drammaturgico. La prima parte vede il dipanarsi di una storia tra i sei personaggi che animano l’interno di un bordello, trasformato nel luogo di culto e dei presunti miracoli operati da Assunta un‘ex prostituta, mentre nella seconda parte la scena e la storia deflagrano in un delirio collettivo, monologato, visionario e metricamente strutturato, dove trionfa la morte, rappresentata al centro della scena dal cadavere di Betti, la figlia dodicenne di Titina, altro personaggio della storia”.

Nel cast, Carlo Cerciello riunisce alcuni tra gli attori di maggior qualità e forza della scena partenopea: Fulvia Carotenuto, Cristina Donadio, Ivana Maione, Lino Musella – che prende il posto di Enzo Moscato nell’interpretazione del Giornalista – Sefora Russo, Lello Serao, Imma Villa. Le scene sono di Roberto Crea, i costumi di Alessandro Ciammarughi, le musiche originali di Paolo Coletta, le luci di Cesare Accetta, il suono di Hubert Westkemper.

Premi

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Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2017
a Cesare Accetta per le Luci
a Paolo Coletta per le Musiche

 

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